Skip to content
Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia | teatroescuola info@teatroescuola.it Newsletter

Festa finale Teatro Fatto di Niente 2023

a cura di Omar Manini, fotografie di Erika Zucchiatti

Teatro fatto di niente è un salto all’origine dell’essere teatro prim’ancora che del fare teatro.

Teatro svuotato da tutti gli orpelli che possono sì amplificare l’assetto spettacolare, ma con il rischio di schiacciare la forza espressiva e dichiarativa di gesti e parole che, ancora più nel caso dei più piccoli e inesperti, hanno invece bisogno di essere evidenziate proprio nel loro nucleo, che è fatto di effimere vibrazioni, incertezze, slanci, …

È questa l’idea sensibile, e vincente, che Serena Di Blasio, affiancata da Marco Pericoli e da tutte il corpo docente dell’Istituto Comprensivo Udine VI, ha regalato a questo progetto: raccogliere il materiale umano e prendersene cura facendolo crescere, plasmandolo e regalando una consapevole interiorizzazione ai bambini partecipanti.

Teatro fatto di niente è, quindi, un progetto esperienziale che porta i bambini alla conoscenza delle proprie potenzialità per riempire, con il sé, lo spazio dell’azione. E il pubblico a ricevere più di qualche scossone dalla pura freschezza di ciò che accade sul palco.

E si capisce sin da subito il clima che emana la serata di questa quindicesima edizione intitolata “Un mondo di libri”: lo stesso Direttore dell’ERT, nel presentare l’evento, si lascia contagiare fino ad arrivare ad una piccola, estemporanea, rappresentazione accorata, accolta con entusiasmo dal giovanissimo pubblico presente.

Alla domanda “cos’è il niente?” qualcuno risponde “anche il tutto”. E mi pare che questo colga  appieno il senso di una parola troppo spesso virata al negativo, ma che preannuncia, al contrario, spazio da riempire, personalizzare, vivere. Proprio come quello promosso dal progetto della Di Blasio; “Siamo dei fomentatori”, dice lei scherzando, “ci piace mettere i bambini in ‘difficoltà’ per accendere in loro un fuoco nuovo”. Ed ecco che su un palco sguarnito avviene la magica epifania dei corpi, delle voci e degli sguardi che parlano – anche nel silenzio – ai nostri, catturati e attenti. Il filo conduttore è il “libro” che viene indagato dalle varie classi nelle sue caratteristiche, materiali e immateriali: cos’è, a cosa serve, cosa conterrebbe la biblioteca dei sogni, quando e come è avvenuta la scoperta della lettura, …

Nel finale anche un’interpretazione distopica del tema, ma trattata con poetica leggerezza: come sarebbe un mondo senza libri? quali parole sparirebbero per prime?

Teatro fatto di niente – e per questo di tutto – è un bellissimo concerto di espressioni, movimenti, riflessioni, che brillano nel loro (inter)agire e sanno esaltare l’individuo e la coralità del collettivo.

Per approfondire:

Torna su