Testo a cura di Omar Manini, fotografie di Erika Zucchiatti.
Una stanza tutta per sé
Una rassegna dedicata ai ragazzi dai 16 ai 99 anni
Virginia Woolf nel saggio narrativo da cui prendiamo il titolo per questa rassegna dice di voler esprimere semplicemente “an opinion upon a minor point: a woman must have money and a room of her own, if she is to write fiction”. Che perfezione teatrale. All’inizio ci dice che ci muoveremo nell’ambito delle opinioni personali e fra le cose minori, le minoranze; Ma dopo il respiro dei due punti, ecco il catalogo imprescindibile di MUST HAVE, HER OWN, SHE IS TO WRITE. DEVE AVERE, POSSEDERE, LEI E’ PER SCRIVERE.
Rivendicare l’ammissione alla cultura e agli spazi della cultura; affrancarsi da un linguaggio e da una narrazione che ci esclude e ci ignora “a maggioranza” mentre ci racconta; avere spazi e linguaggi per rapportarsi con sé stessi; l’urgenza della propria indipendenza come riconoscimento della propria identità; il diritto ad avere le risorse e le opportunità per creare questa identità; possedere uno spazio proprio di creatività e libertà. Non è forse il bisogno che consapevolmente sentiamo fin dai nostri 15 anni?
Una stanza tutta per sé è uno di questi spazi di libertà e solitudine condivisa attraverso il Teatro e l’incontro con alcune storie di passione, ossessione, sentimento.
Il viaggio e l’umanità della Pequod, l’ossessione di Achab, la bianchezza della balena.
Il viaggio di Dante attraverso il male e il bene e le parole.
Il viaggio verso la prima volta dell’amore.
Il viaggio dentro e fuori da sé del principe dei musici.
Solo un’opinione su punti di vista minori.
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