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Recensione dello spettacolo “Splash!!!”

a cura di Omar Manini

Gioia. Gratitudine. Sono le prime sensazioni che mi vengono in mente assistendo allo spettacolo “Splash!!!”; questo perché propone elementi oggi rari e preziosi, come capacità di ascolto e libertà di espressione, ricordandomi la bellezza, la forza, il valore del teatro.

Siamo in una scuola dell’infanzia con una manciata di bambini impacciati che vengono accompagnati nell’aula dove guarderanno lo spettacolo; alcune maestre tentano di calmarli per assistere serenamente alla rappresentazione.

Creare uno spettacolo per un pubblico così spudoratamente vero, senza strutture temporali e barriere sociali ed emotive, è sicuramente un atto d’amore verso una professione artistica che deve trovare elementi comunicativi che trascendano il “detto”; linguaggi dove “alto” e “basso” si devono incontrare senza l’intermediazione e la guida delle parole, per legarsi alle scintille di curiosità dei piccoli e accenderne fantasia e stupore.

Ed è qui che “Splash!!!” vince la sua più grande scommessa; a un inizio lento, carezzevole, fondato sulla presentazione, l’attesa dei presenti, l’accoglimento dei loro tempi, l’instaurarsi di una relazione di sguardi e sorrisi, vengono aggiunti elementi sonori eseguiti con semplici pizzicate di accordi di chitarra e un accompagnamento vocale.

Si inizia con un bacio dato e liberato; questo rompe la sospensione del silenzio e dà inizio a un tappeto melodico, modulato su diverse intensità e velocità, sul quale i tre protagonisti iniziano a interagire, roteare, spostarsi, incontrarsi, separarsi, cercarsi.

“Splash!!!” è uno spettacolo di sguardi attesi, provocati e presi per mano; sguardi che si fanno sorrisi sereni e distesi, amplificati dalle dinamiche relazionali dei tre interpreti – i bravissimi Silvia Bennett, Anna Solinas, Igor Vazzaz – fondate sul movimento dei corpi, la ricerca dell’altro e di se stessi. Gesti calibrati che diffondono serenità e piacere; oggetti – come ovetti pieni di sabbia – o siparietti giocosi utilizzati per creare vibrazioni che si diffondono, incontrando l’anima dei presenti.

I bimbi hanno ormai dimenticato la diffidenza, sostituendola con fiducia e serenità. Il tempo del pianto e della difesa è diventato uno spazio di curiosità, attenzione e desiderio di scoperta e di piacere. Una bimba viene chiamata a essere parte dello spettacolo; si crea una bellissima energia e la definitiva rottura delle resistenze verso l’adulto, l’estraneo, l’altro.

La musica ora suonata da Igor alla chitarra con effetti scratch evoca tempi/spazi “altri”, diversi dal “qui e ora”.  È in questo momento che compare una prima pallina che corre, fugge, viene raccolta, stretta, lanciata: si aprono le porte alla partecipazione collettiva e condivisa dove ogni bambino esprime se stesso e crea qualcosa con gli altri.

“Splash!!!” da rappresentazione per i bambini ora è diventato un atto creativo ed espressivo con i bambini. Uno svago collettivo; e mi viene da pensare al valore del termine generale inglese “play”, ma anche alla distinzione voluta dall’italiano che dà peso all’importanza di definire puntualmente i campi necessari per costruire il bello e il necessario: gioco, musica, rappresentazione, collaborazione. Nel teatro come nella vita.

Alla fine, da una valigetta appaiono decine di palline rosse; sono la chiave della fantasia, della gioia e della festa. Tutto si chiude, spontaneamente, sulle note di  “Dancing in the moonlight”.

Sì, “Splash!!!” è uno spettacolo che regala gratitudine, gioia e piacere di stare insieme, tra sconosciuti che imparano a conoscersi e a godere dello spazio e del tempo per mezzo dell’altro.

[Le fotografie sono di Sabrina Alsido per ERT FVG]

Splash!!!

di: Silvia Bennett
con: Silvia Bennett, Anna Solinas, Igor Vazzaz
ispirato al progetto di ricerca Childhood and Improvisation sviluppato in collaborazione con Makiko Ito
produzione: If Prana
danza, musica e improvvisazione
durata: 30 minuti più momento di interazione

Omar Manini ha visto Splash!!! a Gorizia, ma è stato presentato anche ai bambini e alle bambine di Codroipo, Ronchi dei Legionari, Pontebba e Tarvisio.

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